Il Dr. Stefan Lanka, virologo e biologo molecolare, conosciuto internazionalmente come “negazionista HIV” e oppositore dell’ingegneria genetica, mise in dubbio l’esistenza del virus HIV già dal 1994. Inoltre, durante gli scorsi anni, è arrivato a una conclusione: neanche un virus (di quelli rilevanti nella medicina) è mai stato isolato e non esiste nessuna prova della loro esistenza. Di fatto, il Dr. Lanka affermò già tre anni fa in una leggendaria intervista (l’intervista Zenger) che: “Per molto tempo ho studiato virologia per essere assolutamente sicuro che non qualcosa come l’HIV non esiste. Ed è stato facile per me esserne sicuro perché mi resi conto che l’intero gruppo di virus a cui si dice appartenga l’HIV, i retrovirus (così come altri virus che si ritiene siano molto pericolosi), in realtà non esistono affatto”. Visto che ricercando ed esaminando a fondo la letteratura sugli “altri virus” non fu in grado di trovare un documento che potesse fornire delle prove scientifiche, incoraggiò la gente a non credergli ma di chiedere direttamente alle istituzioni e alle autorità “competenti”. E questo è proprio quello che successe. Le conseguenze furono rivelatrici. Nel 2001, il libro in lingua tedesca, “Impfen – Völkermord im dritten Jahrtausend?” (Vaccinazione – genocidio nel terzo millennio?) di Stefan Lanka e Karl Krafeld, in cui si afferma che non esiste ancora alcuna prova dell’esistenza dei virus, venne pubblicato.
Il movimento ha un sito web: www.klein-klein-aktion.de dove ho trovato il seguente testo:
“Per un anno abbiamo chiesto alle autorità, ai politici e agli istituti medici di fornirci le evidenze scientifiche che provano l’esistenza di questi virus che si dice causino le malattie e che perciò richiedono immunizzazione. Dopo un anno non abbiamo ricevuto neanche una risposta che fornisca un evidenza concreta che provi l’esistenza dei cosiddetti “virus da vaccini”. La conclusione è in evitabile, i nostri bambini vengono ancora vaccinati basandosi sugli standard scientifici del 18° e 19° secolo. Nel 19° secolo, Robert Koch chiese nei suoi postulati generalmente accettati prove dell’esistenza dei virus in modo da dimostrare l’esistenza delle malattie infettive. Ai tempi di Koch questa prova non poteva essere fornita direttamente mediante la visualizzazione e la caratterizzazione dei virus poiché all’epoca non era disponibile una tecnologia adeguata. I metodi usati dalla moderna medicina sono profondamente cambiati nel corso degli ultimi 60 anni, in particolare, l’invenzione del microscopio elettronico. C’è da chiedersi se questi “virus” da cui veniamo “immunizzati” siano mai stati riesaminati usando questa tecnologia?!”
Abbiamo mostrato diverse immagini con spiegazioni al dottor Stefan Lanka che in teoria mostravano e descrivevano i virus (caratterizzare) e i suoi commenti a riguardo furono i seguenti:
Quello che tutte queste “foto” hanno in comune è che non possono rappresentare un virus visto che non forniscono le pubblicazioni originali che descrivono come e che cosa è stato isolato dal virus. Tali pubblicazioni originali non sono citate da nessuna parte. In effetti, in tutta la letteratura scientifica, non esiste nemmeno una pubblicazione in cui per i “virus” teorizzati dalla “medicina” si rivendichi persino la realizzazione del primo postulato di Koch. Ciò significa che non esiste alcuna prova scientifica che i virus che si suppone causino malattie negli esseri umani siano mai stati isolati. Tuttavia, questo è esattamente ciò che sostengono pubblicamente. Ora, per quanto riguarda le foto inviate:
- Molte delle foto sono colorate e questo prova che sono state modificate, visto che con il microscopio elettronico sono sempre in bianco e nero.
- Le immagini dei cosiddetti virus HIV, del morbillo (Masern) e del vaiolo (Pocken), mostrano chiaramente, come le descrizioni delle immagini indicano già in parte, che si tratta di cellule in cui si presume si possano trovare dei virus. Pertanto, nulla è stato isolato. Le foto mostrano in realtà tipiche cellule e particelle endogene. Queste strutture sono ben note e servono per il trasporto intra e intercellulare. A differenza dei virus dello stesso tipo – che hanno sempre le stesse dimensioni e la stessa forma (consistenza) – differiscono per dimensione e forma (consistenza) e quindi non possono essere isolati.
- Nel caso dei virus dell’influenza, herpes, vaccinia, poliomielite, adeno ed ebola, ogni foto mostra solo una singola particella; nessuno afferma che siano particelle isolate, per non parlare di particelle che siano state isolate dall’essere umano. Queste particelle sono in parte le stesse menzionate sopra (n. 2) con i rispettivi tipici manufatti: strutture che si accumulano dopo il fissaggio e l’essiccazione inappropriati delle sonde mentre vengono preparati per il microscopio elettronico.
- I virus “isolati” del polio sono particelle artificiali, generate dall’aspirazione di una massa indifferente attraverso un filtro molto fine sotto vuoto. La sua struttura (nessuna struttura caratteristica) differisce nettamente da quella dei “virus” nelle cellule. Qui l’informazione essenziale è che una caratterizzazione biochimica di questi “virus isolati” (che affermano falsamente che sono stati isolati) non è mai stata pubblicata da nessuna parte e nessuno ha nemmeno rivendicato una tale caratterizzazione.
- La foto dei “virus” dell’epatite B non mostra strutture isolate ma un agglutinato. Questo è il termine scientifico/medico per descrivere le proteine del sangue che sono raggruppate insieme, come è tipico per la coagulazione. Tipicamente, quindi, si accumulano strutture rotonde e cristalline, a seconda delle condizioni del campione di sangue.
In conclusione, bisogna dire che queste “foto” rappresentano un tentativo di frode commesso dai ricercatori e gli scienziati coinvolti, visto che affermano che le strutture mostrate siano dei virus o addirittura virus isolati. Quanti giornalisti e scrittori sono consapevolmente coinvolti in questa truffa e quanti per ignoranza e negligenza, non lo so.
Qualsiasi persona che inizi ad esaminare la letteratura medica si imbatterà presto in affermazioni e riferimenti che non adempiono il postulato di Koch (vedi Großgebauer: Eine kurze Geschichte der Mikroben, 1997 [“una piccola storia dei microbi”]). Come e il perché questi autori abbiano trascurato questo fatto, rimane un mistero.
Potrebbe essere che il termine “Contagium” = “Gift” (veleno/tossina) = “Virus” del 18° e 19° secolo sia stato applicato nel 20° secolo ai componenti cellulari che sono stati chiamati “virus” da quando è stato introdotto il microscopio elettronico nel 1931? E che per nasconderlo, le “malattie che causano virus” sono state spesso descritte ma mai isolate? E poi sono stati usati come spiegazione apparentemente logica per gli avvelenamenti e effetti avversi causati della vaccinazione, come Luhmann (1995) scrive sul sintomatico dell’epatite B, che è stato osservato per la prima volta nel 1985 in seguito a vaccinazioni contro il vaiolo e nel 1938 in seguito alle vaccinazioni contro il morbillo? Le immagini nei libri di testo mostrano solo strutture all’interno delle cellule e nulla che assomigli a qualcosa di omogeneo e quindi di “isolato”. La caratterizzazione biochimica, che è cruciale, manca completamente.
Robert Koch e i colleghi, il professor Rush, il professor Max von Pettenkofer e il professor Virchow dimostrarono, ad esempio, con esperimenti e osservando le teorie di Henle-Koch riguardo alla trasmissione dei batteri, il presunto “contagio vivum”, che non era possibile causare la stessa malattia. Quindi Robert Koch modifico il 3° postulato del suo insegnante, l’anatomista tedesco Henle, nella forma in cui sarebbe bastato causare un sintomo simile per validare l’ipotesi dei batteri infettivi. (Vedi Großgebauer: Eine kurze Geschichte der Mikroben).
HI : thansk for your article.
I AGREE WITH the no existance of any VIRUS.
if hepatitis b is not a virus , no contagious, what is it in reality ?